“La mia città”, mostra fotografica di Roberto Rossi

Chiude i battenti al Vicenza Time Café la mostra fotografica di Roberto Rossi, La mia città.

Lo scorso 11 dicembre 2021 l’esposizione era stata presentata ufficialmente in sede con una video proiezione e a partire dal giorno successivo le opere del fotografo, pittore e poeta stazionavano in Contrà Mure Porta Nova 28.

Una città che sa dare valore alle sue preziosità culturali, artistiche, piccole o grandi che siano, ha un valore aggiunto sotto il nome di lungimiranza oltre ad una visione per nulla provinciale.

La mia città è una forma d’arte che cerca di valorizzare particolarità spesso sfuggenti e dare senso al vivere in città e la sua stessa storia.

Riconoscere la bellezza e il valore per un senso di apertura, valorizzando palazzi, chiese, oratori, torri, antiche mura, senza che il tutto diventi maceria o rudere o speculazione, significa amare la storia e rispettare chi nel bene e nel male ha consegnato ai posteri.

Una città ha tre forme di vita: passato, presente, futuro. Conoscenza e lungimiranza permettono ad una città di evolvere nel segno della Cultura, dell’Arte tutta, grande o piccola e nel rispetto di ciò che il passato ha consegnato. Scorrere queste foto esposte è come entrare dentro un pensiero altro, dimenticando il fuori, percorrendo le strade mentali con lo sguardo attento e curioso. Amare una città è anche un binomio tra bellezza e curiosità di ciò che ci sta attorno.

Questo il pensiero di Roberto Rossi, i cui lavori siamo stati onorati di ospitare nella nostra sede e che ringraziamo per quanto ha saputo trasmetterci come uomo, come artista e come socio del VITC.

Roberto Rossi è pittore surrealista da sempre. Poeta dal 2009. Dal 2011 scrive e collabora con alcuni blog culturali. Ama il disegno e la  sua impronta grafica. Appassionato di fotografia. Nel tempo ha partecipato con ottimi risultati a concorsi di poesia e di racconti. È presente in numerose antologie poetiche. Con la pittura surrealista e il disegno affronta la specificità umana nell’aspetto psicologico, culturale e storico. Con la fotografia esprime un modo di attenzione alla particolarità e unicità della Natura. Recentemente ha esposto come fotografo in B/N ed a colori, oltre ad aver prodotto dei video-foto, uno in particolare che attraverso la fotografia racconta la bellezza ambientale di un luogo vicino alla città di Vicenza, Monte Crocetta e il suo essere emozione.

Libri e autori per ragazzi con Pino Costalunga

  C’era ogni ben di Dio nel tavolino colmo di libri che Pino Costalunga ha imbandito al Vicenza Time Café per l’incontro di chiusura – la ciliegina sulla torta – del suo laboratorio “Leggere ad alta voce”. Il tema della serata di mercoledì sera 16 febbraio era “Libri e autori per ragazzi”. Costalunga, che da anni frequenta questa tipologia di letteratura, ha incontrato genitori, insegnanti, semplici curiosi e appassionati di letteratura per fare il punto sulla produzione contemporanea di libri per ragazzi, dando indicazione di autori e case editrici per aiutare a orientarsi in questo vastissimo territorio.

  Per più di un’ora e mezza il noto attore vicentino, ch’è pure regista e autore, membro di Leggere per leggere e di molte realtà teatrali italiane ed estere, ci ha deliziati con letture di brevi estratti da pubblicazioni di settore rivolte al pubblico dei giovanissimi (si va dai 6 ai 14 anni). Come più volte ribadito dal nostro, questo segmento editoriale annovera moltissimi titoli, tra i quali non è sempre facile scegliere. Sovente la tendenza è quella di imprimere a questi libri una valenza pedagogica che si risolve in molti casi in opere mediocri, se non didascaliche, confezionate con obiettivi esclusivamente didattici. Il dato saliente, per Costalunga, che comunica costantemente con la realtà vissuta da bimbi e ragazzi, è che questi ultimi prediligono le storie: storie pure, capaci di farli incuriosire, di destare in loro curiosità e meraviglia, di farli riflettere sul mondo presente divertendoli, ma soprattutto con sincerità.

  «È importante abbassare lo sguardo alla loro altezza», dice Costalunga. «Vedere il mondo con i loro occhi. Non raccontargli frottole, essere verosimili.» Durante una lettura, racconta Pino Costalunga, un bimbo si era avvicinato allo scrittore Ulf Stark e gli aveva chiesto, con imbarazzo: «Perché nei tuoi libri alle volte ci sono le parolacce?» E Stark gli aveva così risposto: «A me non piacciono le parolacce, ma un bimbo arrabbiato spesso le dice e se le inserisco talvolta in alcuni miei libri è perché non voglio nascondere mai la verità, è questione di essere onesti quando si scrive».

  La rassegna di autori, specialmente nordici – che Costalunga predilige, per averli tradotti e per l’incanto della loro immaginazione – è quantomai varia. La carrellata ha compreso classici sempre in voga come Pippi Calzelunghe di Astrid Lindgren, testo di riferimento che ha rivoluzionato il genere. Le streghe di Roald Dahl. Tra i contemporanei, per bimbi dai 6 anni, è stato letto qualche brano da Lupo sabbioso di Aså Lind. Una lettura spassosa, per ritmo e soluzioni, il Bernard Friot di Il mio mondo a testa in giù (dai 7 agli 8 anni). Fratelli di Bart Moyaert è un altro degli autori citati. Lo svedese Ulf Stark (1944-2017), conosciuto di persona da Pino Costalunga e invitato anche a Vicenza in passato, ha rivisitato la celebre leggenda della principessa della Villa Valmarana ai Nani in La piccola principessa. I suoi libri sono editi da Iperborea. È autore anche de Il bambino dei baci, di cui ci sono state lette alcune pagine formidabili.

  E gli italiani? Abbiamo validissimi autori da frequentare. Di recente ci sono state le celebrazioni per il centenario di Gianni Rodari, famosissimo, ma pochi conoscono Pinin Carpi, autore e illustratore che meriterebbe di essere estratto dal dimenticatoio (classe 1920, come Rodari). E che dire dei libri di Roberto Piumini? È originario di San Donà del Piave Guido Sgardoli (1965), scrittore insignito di premi prestigiosi, autore tra gli altri di The Frozen Boy e Il bravo soldato Kaspar. Come lui ce ne sono tantissimi, tutti talentuosi, come Gigliola Alvisi, autrice di Ilaria Alpi. La ragazza che voleva raccontare l’inferno (Rizzoli), dove si compone un delicato ritratto della giovane giornalista uccisa in Somalia nel 1994, attraverso lo sguardo di una immaginaria ragazzina somala di nome Jamila.

Pino Costalunga

  Insomma, che altro vi devo dire? È stata una rapida carrellata, come queste brevi note, ma prodiga di suggestioni che non abbiamo voluto affidare a un video, data l’estemporaneità dell’incontro e della gradevole, quasi istintiva interazione di Pino Costalunga col pubblico presente.

  Se volete saperne di più e approfondire, Costalunga ci ha lasciato una succosa bibliografia da condividere con chi è interessato. Scrivete a qui@vicenzatimecafe.it

(Alberto Carollo)