Il poeta darà inni

Il Vicenza Time Café è lieto di presentare:


IL POETA DARA’ INNI
In viaggio con l’anima




Una tavola rotonda sulla poesia

Un lavoro collettivo multisensoriale, originato dalla lettura dei versi di Adriano Palentini


con: 
Adriano Palentini, Romano Toppan (psicologo, filosofo e teologo),
Andrea Mazzanti 
(Editore in Venezia).


Con la partecipazione dei soci del VITC:
Fiorella Mauri, Luciana Cia, Evelina Bianchi, Daniela Piazza, Antonella Gualtiero, Giancandido de Matteis, Antonietta Pellizzaro e Alberto Carollo
 
Video del Foto Club di Caldogno
 
Modera Evelina Bianchi

Sullo schermo scorreranno le immagini che Vico Calabrò ha creato per accompagnare le poesie.

Il poeta Adriano Palentini

Mercoledì 01 marzo 2023

ore 18:00 – 19:30

INGRESSO LIBERO AI SOCI
(è possibile tesserarsi in sede, prima dell’evento)


per informazioni
 Fiorella +39 349 447 2177
oppure scrivi a qui@vicenzatimecafe.it

E se volete fare
una libera donazione al VITC
L’IBAN è IT 67J0859 01180 200008 1037582
BANCA DEL VENETO CENTRALE – CREDITO COOPERATIVO
Viale San Lazzaro, 231, 36100 Vicenza
Ricordate di scrivere “Donazione” in causale: consentirà di ricevere una certificazione
per poterla detrarre dalla denuncia dei redditi.

Grazie.

Le parole che aiutano

Una sintesi delle attività

Il gruppo è operativo al Vicenza Time Café del 4 marzo 2022.

Otto sono i suoi componenti: Evelina ( facilitatore), Fiorella, Antonietta, Carla, Carina, Magda, Annalisa, Michela; da una settimana si è aggiunte Francesca Piccoli.

Un componente onorario, Alfeo Foletto, ci legge in chat.

Gli incontri sono stati 12, ci troviamo il Venerdì alle ore 10:00.

Il primo incontro ha messo a confronto le aspettative dei componenti il gruppo: se le mie aspettative sono state illustrate nel verbale al Cantiere del 2 Marzo, bisogna aggiornarle:  il progetto è ora più ampio e articolato.

La proposta iniziale era caratterizzata dal desiderio di dare attenzione al “dolore” pregresso, quei conflitti e quel disagio che hanno già trovato una sistemazione, ma che se sono raccontati ci si guadagna in rielaborazione e consapevolezza. E in serenità per chi li racconta.

Come dire: “Potrei bastarmi, ma un interlocutore mi può aiutare: le parole per me

In gruppo è stata considera l’esperienza della parola offerta a un altro, la parola messa in comune, da chi ha più esperienza, a chi è impreparato ad affrontare un disagio. È l’esperienza frequente nel  lavoro con persone e  situazioni fragili. Di chi impara, lavorando, a cogliere, prevedere, riconoscere  il dolore altrui.  “Le parole per te”

Da dilettanti pieni di buona volontà ci siamo detti che quanto abbiamo imparato dall’ esperienza personale (la più diversa) può essere usato per facilitare il passaggio alla comunicazione e al racconto del dolore/disagio. E che il racconto può essere liberazione, offerta di aiuto, suggerimenti.

L’esperienza del ViTC ci dice che le parole sono importanti, ma che qualche volta sono usate in modo più confuso e disordinato di altre: per capire di che cosa si tratta c’è bisogno di porsi almeno un domanda: è in atto un cambiamento? Forse da lì bisogna ripartire. Altre volte le difficoltà rimandano al fidarsi: ci siamo dette che la fiducia è veicolata dall’ascolto. Delle diversità, delle sfumature.

Dobbiamo usare parole forti, oneste, quelle che nascono dalle emozioni sincere.

Le chiamo “ le parole, se vuoi”

Abbiamo anche riflettuto sulla complessità e sull’utilità di utilizzare strumenti adeguati a un progetto comunicativo elaborato, per es. uno spettacolo, perché no?

“Parole per noi”.

E questi sono diventati gli obiettivi operativi del gruppo.

(a cura di Evelina Bianchi)